Locandina cinema: il binomio di Renato Casaro, tra arte e creatività

In Contest IT by Alberto

Lugo di Romagna nell’incantevole cornice di Pescheria della Rocca ha avuto l’onore di ospitare una mostra dedicata a Renato Casaro, maestro dei manifesti cinematografici e simbolo del binomio ‘locandina cinema’.

Un evento che ha trasformato la città in un piccolo angolo di Hollywood, trasportando i visitatori nel mondo dorato del cinema grazie alle affascinanti opere di uno dei più grandi illustratori del nostro tempo.

Casaro, con i suoi inconfondibili manifesti, ha catturato per decenni l’essenza dei film, regalandoci immagini iconiche che rimangono impresse nella memoria collettiva. La sua mano ha dato vita a poster leggendari come quelli de L’Ultimo Imperatore, Rambo, C’era una volta in America e Lo chiamavano Trinità interpretato da Terence Hill e Bud Spencer.

Il pubblico ha potuto immergersi in questo magico mondo, tra scene epiche e ritratti intramontabili.
All’interno di questa atmosfera magica che celebra il passato nel presente ispirando il futuro, si è tenuta la presentazione del libro I fagioli comunque… erano uno schifo di Marcello Vicini oltre ad ispirati laboratori di disegno con Alberto Baldisserotto autore della saga di Trinità e Bambino a fumetti.

Due uomini posano in piedi con alle spalle delle illustrazioni cinematografiche

Alberto Baldisserotto con Renato Casaro alla mostra di Lugo di Romagna

Al binomio ‘locandina cinema’ si aggiunge ‘letteratura’

L’illustrazione cinematografica di Renato Casaro ha il potere unico di trasportare chi la osserva direttamente nel cuore di diverse emozioni, con manifesti che raccontano non solo film, ma intere epoche e culture visive.

Questo stesso sguardo attento e curioso ha portato Marcello Vicini a conoscere Casaro per inserirlo in una delle figure del suo libro I fagioli comunque… erano uno schifo, presentato all’interno della mostra dell’artista a Lugo di Romagna.

Due uomini in piedi daventi ad un piccolo palco, uno dei due ha un microfono e sta parlando al pubblico

Marcello Vicini con Giovanni Sali durante la presentazione del libro

Nel libro, Vicini raccoglie interviste che danno voce a personaggi iconici e storie nascoste della cultura popolare italiana tra aneddoti, dialoghi e riflessioni trasposte in un docu-romanzo.
Il libro è stato un ottimo connettore all’interno dell’evento dove si è vista inoltre la proiezione del documentario L’ultimo uomo che dipinse il cinema per conoscere Casaro non solo come artista, ma anche come uomo che ha dedicato la vita a comunicare attraverso immagini rimaste ad oggi impresse nella memoria storica del cinema.

Un laboratorio per sognatori: creare un manifesto

Oltre al binomio ‘locandina cinema’ espresso dall’esposizione delle opere, la mostra ha offerto anche l’opportunità per gli adulti desiderosi di scoprire i segreti dietro la creazione di una locandina. Alberto Baldisserotto ha guidato un laboratorio dedicato proprio a questo, incentrando l’attività sulla creazione di un annuncio “Wanted” per capire come creare un manifesto in perfetto stile western.

I partecipanti, armati di matite, pennelli e tanta creatività, hanno esplorato le tecniche necessarie per creare un manifesto dal gusto vintage, ispirato al vecchio West, con dettagli come scritte consunte e bordi consumati dal tempo.

Tra fantasia e inevitabili sbavature, ognuno ha potuto creare il proprio manifesto “Wanted”, immaginando ricercati dal volto memorabile e dalle storie avventurose. Un’attività che ha lasciato chiara una cosa: dietro il viso di un personaggio western c’è un mondo di dettagli, passione e… un pizzico di ironia.

Insegnante in piedi spiega agli studenti seduti su un foglio come disegnare il viso umano

Alberto Baldisserotto durante il laboratorio dedicato alla creazione di un manifesto

Laboratorio per i più piccoli: gattini chibi in salsa western

Per i più piccoli, invece, è stato tenuto un divertente laboratorio dedicato alla creazione di un personaggio western… con un tocco di dolcezza manga. Alberto ha guidato i piccoli artisti nella creazione di un gatto disegnato in stile chibi manga, con tanto di abbigliamento western.

Tra stivali miniaturizzati, cappelli da cowboy e baffi (quelli felini!), ogni bambino ha dato vita a un personaggio unico e adorabile, come solo i gattini chibi sanno essere, ma con tutta la grinta di un eroe del West.

Un’attività che ha insegnato ai piccoli artisti i principi del character design dei personaggi, in un’atmosfera rilassata e creativa.

Insegnante in piedi su un tavolo con i bambini spiega come disegnare

Alberto Baldisserotto durante un momento del laboratorio western in stile chibi manga

Un’esperienza da rivivere

La mostra di Renato Casaro a Lugo di Romagna non è stata quindi solo un’esposizione d’arte, ma un vero e proprio viaggio immersivo nell’universo del cinema e della creatività visiva.

Un’esperienza arricchita dai laboratori di disegno e non solo, che hanno offerto a grandi e piccoli la possibilità di scoprire quanto lavoro c’è dietro le quinte di quelle immagini che oggi sono diventate iconiche.

Se non siete riusciti a partecipare, non disperate: confidiamo che altre occasioni per immergersi in questa magia arriveranno presto!

Quattro uomini in piedi guardano l'obiettivo per una foto con alle spalle delle illustrazioni cinematografiche incorniciate

Da sinistra: Giovanni Sali, Alberto Baldisserotto, Marcello Vicini e Matteo Penazzi

Grazie,
Cineclub Italo Zingarelli
Matteo Penazzi
Giovanni Sali

…e a tutti coloro che hanno reso indimenticabile questo evento, sia nell’organizzazione che nella partecipazione!

Credit: servizio fotografico di Alex Rollo

Tre uomini in piedi guardano l'obiettivo per una foto con alle spalle le illustrazioni cinematografiche di "Lo chiamavano Trinità..." e "...continuavano a chiamarlo Trinità"

Da sinistra: Marcello Vicini, Alex Rollo e Alberto Baldisserotto