Lavorazione del docufilm …e continuano a mangiare fagioli

In Articoli IT by Giulia

Un docufilm che nasce dall’amore dei fan per il cinema fagioli-western.

“I fagioli comunque… erano uno schifo”, il libro di Marcello Vicini, ha dato vita a un progetto cinematografico unico: il docufilm “…e continuano a mangiare fagioli”.

La produzione ora in essere ha coinvolto un cast stellare nel fornire testimonianze originali in questo progetto del tutto originale e attuale, infatti vede il tutto svolgersi in un metaverso dalle mille sfaccettature… quasi come un viaggio attraverso un sogno, anzi, il sogno di tutti i fan.

Un attore in veste country e un regista osservano una videocamera professionale all'interno di uno studio

Marcello Vicini con il regista Daniel Mercatali, all’interno dello studio di Renato Casaro

Un viaggio nel cinema: il cuore pulsante del film

Il progetto vanta il coinvolgimento di attori, registi, stuntman e professionisti che hanno collaborato nei decenni con Trinità e Bambino, introdotti attraverso un primo comunicato stampa.
Oltre ai nomi resi noti altri se ne stanno aggiungendo come Enrico Vanzina (figlio di Steno, lavoró come aiuto regista a fianco del padre in “Piedone a Hong Kong“).

Piedone a Honk Kong che del quale, di recente, abbiamo avuto occasione di visitare anche l’incantevole location di una delle scene girate in Thailandia presso il Wat Pho dove si trova il celebre Buddha sdraiato.

Comparazione di una location di una scena cinematografica di 'Piedone a Hong Kong', com'era nel film e come si presenta oggi

Comparazione della scena del film ai tempi delle riprese ed oggi

Le riprese si sono trasformate in un viaggio collettivo tra memoria e cinema, passato e presente, attraverso testimonianze toccanti e momenti densi di emozione con uno sguardo alla contemporaneità.

Il set che si può definire itinerante è passato anche a Treviso da Renato Casaro, leggendario illustratore cinematografico, noto per le sue locandine iconiche. Le riprese si sono svolte presso il suo studio, dove Casaro ha condiviso aneddoti e ricordi legati alla sua carriera e alla collaborazione con i film della celebre coppia.

Un regista con una videocamera in mano riprende due persone in piedi all'interno dello studio di pittura del maestro Renato Casaro

Un momento di preparazione nello studio di Renato Casaro, con da sinistra Daniel Mercatali, Alberto Baldisserotto e Marcello Vicini

Il contributo di Casaro al progetto come quello di tutti gli artisti coinvolti è stato fondamentale per arricchire il docufilm con elementi visivi autentici e suggestivi, capaci di evocare l’atmosfera evocativa di quegli indimenticabili film.

Due uomini si guardano sorridendo all'interno di uno studio pittorico

Marcello Vicini con Renato Casaro

Un messaggio attuale: un sorriso contro il bullismo

Il docufilm “…e continuano a mangiare fagioli” non si limita a rendere omaggio al cinema del passato, ma si pone anche l’obiettivo di lanciare un messaggio forte e attuale contro il bullismo. Trinità e Bambino, con il loro inconfondibile mix di forza e ironia, sono sempre stati dalla parte dei più deboli: difendevano chi non aveva voce, affrontavano i prepotenti senza mai perdere il sorriso e l’ironia.

Attraverso testimonianze, ricostruzioni e interventi originali, il film vuole sensibilizzare il pubblico, soprattutto quello più giovane, sull’importanza dell’empatia, del rispetto e del coraggio di opporsi all’ingiustizia quotidiana. Oggi più che mai, quel tipo di eroismo “popolare” ha un valore educativo. Il film vuole parlare ai giovani e agli adulti, ricordando che non servono superpoteri per fare la cosa giusta: basta mettersi dalla parte degli altri.

Il progetto, nato dai fan è possibile grazie ad un crowdfunding a cui tutti possono partecipare, ha trovato piena espressione anche in un servizio del Tg2 Weekend e Tgr.

In questo spirito genuino è stato lanciato un appello affettuoso a Terence Hill: indossare ancora una volta il suo cappello ritornando ad essere Trinità per qualche secondo, per regalare un’ultima emozione ai fan di tutto il mondo. Un gesto simbolico che renderebbe questo progetto ancora più indimenticabile.